OPAL Happy Nightmare Baby - US 1987


 



















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Happy Nightmare Baby - US 1987

Destatosi di soprassalto dal sogno multicolore dei Rain Parade, David Roback si abbandona nuovamente tra le braccia di Morfeo - questa volta in compagnia della cantante e bassista Kendra Smith - per sognare un sogno nuovo. Un sogno oscuro, ammaliante, ipnotico e lisergico.

Voce spettrale, riff minimalisti, feedback sfumato, organo ronzante, lontane eco di Velvet Underground, Syd Barrett, T. Rex e Doors. Questo è Happy Nightmare Baby, unico album degli Opal. E questa è la band di David Roback tra i Rain Parade ed i Mazzy Star e quella di Kendra Smith dopo i Dream Syndicate nonché quella di Kevin Mitchell dopo i Green on Red (insomma, un vero e proprio supergruppo della scena neo-psichedelica californiana nota come Paisley Underground).

Gli Opal creano un suono misterioso, sonnolento, narcotico ma, allo stesso tempo, intenso e sinuoso, caratterizzato dalla voce aliena e cantilenante di Kendra, dal ritmo preciso di basso e batteria, dalle note sognanti dell'organo e dai ghirigori fuzz della chitarra di David.

Acid Folk Blues.

Le canzoni sono, tutte estremamente seducenti. Lo sferragliante blues onirico di "Rocket Machine"; “Magick Power” che appare come una reminiscenza del Pifferaio alle porte dell’alba dei Pink Floyd targati Barrett; il boogie agli oppiacei di "Revelation"; il blues scarno e gracchiante da 1 minuto e 25 secondi di “A Falling Star” e quello caleidoscopico di “She’s A Diamond”; la splendida “Supernova” con la voce salmodiante della Smith che plana sulla note in distorsione della chitarra di Roback; il mantra doorsiano di “Siamese Trap”; l’eccentrica title track, tra pop spruzzato di jazz e psichedelia; l’acido incubo finale di “Soul Giver”.

Happy Nightmare Baby è una pianta carnivora che attrae con colori seducenti e profumi inebrianti, le cui spore si diffonderanno e germineranno ben oltre il fenomeno ormai esaurito del Paisley Underground.

Happy Nightmare Baby è il canto delle sirene che conduce alla perdizione, facendoci sprofondare nel più ammaliante degli incubi.





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