DAN STUART The Deliverance Of Marlowe Billings - US 2012
















DAN STUART
The Deliverance Of Marlowe Billings - US 2012 

Nel 1995, conclusa ormai l’avventura con i Green On Red, Dan Stuart pubblicò il suo primo album solista, Can o’Worms. Dopo di che ci fu il nulla (se escludiamo la collaborazione col suo amico Steve Wynn per la reunion del duo Danny & Dusty) fino alla pubblicazione, diciassette anni dopo, di questo The Deliverance Of Marlowe Billings, Concept album autobiografico, poiché Marlowe Billings non è altri che Dan Stuart stesso.

Quasi contemporaneamente al disco uscì anche un libro dal medesimo titolo, The Deliverance of Marlowe Billings. A False Memoir by Dan Stuart, che descrive la sua vita on the road ed al quale seguiranno nel 2016 e nel 2018 altre due novelle sempre in parallelo con altrettanti album omonimi, Marlowe’s Revenge e The Unfortunate Demise of Marlowe Billings.

Dan è un sopravvissuto. Le sue dipendenze erano già note ai tempi dei Green On Red e l’uscita di The Deliverance Of Marlowe Billings è stata accompagnata da notizie di un divorzio burrascoso, di un ricovero in una clinica psichiatrica di New York e di una fuga in Messico. E forse, proprio da queste vicissitudini deriva il tono sofferto e sincero di questo album, costituito per lo più da accorate ballate crepuscolari interpretate dalla voce struggente di Dan e suonate dagli italiani Sacri Cuori, band romagnola guidata da Antonio Gramentieri, già protagonista di collaborazioni con Steve Wynn, Howe Gelb, John Parish, John Paul Jones, Hugo Race e Alex Chilton.

L’album si apre con “Can’t Be Found”, una ballata in stile Green on Red, introdotta da una chitarra acustica che apre alla sezione ritmica, alle note cariche di solitudine di una chitarra elettrica e di un pianoforte. “Love So Rare” è un divertissement della durata di un minuto e quarantuno secondi, una canzoncina da giostra, seguita dallo shuffle lento della delicata ed emozionante “Gonna Change”, dedicato al figlio di Dan.

“Clean White Sheet” e l’irresistibile inno di “What Are You Laughing About” sono sortite in territori più schiettamente rock’n’roll dove il ritmo si fa più serrato e l’aria più fremente di elettricità.

“Love Will Kill You” è un’altra ballata eterea, quasi sussurrata dalla voce lacerata di Dan, in cui fanno capolino i Green On Red che suonano una jam session con Howe Gelb in qualche ghost town sperduta nel deserto.

La cinematografica e polverosa “Gringo Go Home”, è il crepuscolare omaggio al Peckinpah del Mucchio Selvaggio, in cui si ha l’impressione di percepire l’odore pungente della polvere da sparo, ed il tintinnare di bicchieri colmi di mezcal e tequila. “Gringo go home, before you die”

Dan cerca di liberarsi dei fantasmi che lo perseguitano e di ritrovare un po’ di solarità in “Gap Toothed Girl”, semplice e vitale, ma subito dopo ci serve un altro calice di assenzio, “What Can I Say”, poetica e struggente, con un suono contaminato da varie suggestioni musicali, in cui confessa, “I can’t go on, I can’t go on…”, ma poi afferma - più rivolto a se stesso che all’ascoltatore -“I must go on!”

Il disco si chiude con “Searching Through the Pieces”, lirica e bellissima, con un suono in crescendo dominato dalla chitarra acustica, dal pianoforte e dall’accordion e, a seguire, con la strumentale “Cetina’s Lament”, onirica e minimale, ispirata ad una lirica di Gutierre De Cetina, poeta spagnolo cinquecentesco.

The Deliverance of Marlowe Billings è un album sincero e romantico che ha il pregio di riesumare il redivivo Old Dan dall’oblio in cui era sprofondato per diciassette anni.

The Deliverance of Marlowe Billings è la confessione di un uomo che lotta contro i propri demoni con un pugno pieno di rabbia e l’altro di dolente malinconia per gettarsi alle spalle dolore e rimpianto e proseguire il cammino, pur sapendo di essere diretto verso il prossimo disastro.




 (già parzialmente pubblicato dallo stesso autore su Debaser.it)

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