THAT PETROL EMOTION Manic Pop Thrill - UK 1986
THAT PETROL EMOTION
Manic Pop Thrill - UK 1986
Alla metà degli anni 80 la Gran Bretagna Tatcheriana è scossa da profondi conflitti sociali e dalla perenne istanza del separatismo irlandese. Il proletariato ma anche la middle class britannica stanno prendendo coscienza delle sperequazioni causate dal modello sociale imposto dalla Lady di Ferro che incide notevolmente sul welfare e sui diritti dei lavoratori.
La scena musicale indipendente, intimamente legata agli strati sociali maggiormente penalizzati dalla ricetta di politica economica del partito conservatore, non può che essere ferocemente critica nei confronti dell’establishment e band come Smiths, Jesus And Mary chain, Alarm, U2 e, poco dopo, gli Housemartins, in modo talvolta velato, talvolta più esplicito, traducono questo malessere nei loro testi .
In questo contesto, emerge That Petrol Emotion (nati dalle ceneri degli Undertones),
nordirlandesi di Derry, i quali assumono
da subito posizioni politiche e sociali molto nette senza accettare compromessi
di alcun genere. Si narra, ad esempio, che per ben due volte abbiano rifiutato
di aprire i concerti degli U2 perché
secondo loro la band di Dublino avrebbe potuto e dovuto impegnarsi maggiormente
per la causa irlandese. E naturalmente questa condotta intransigente, malgrado
il loro innegabile valore, ha limitato non poco le loro possibilità di successo.
That Petrol Emotion, tra il 1985 ed 1986 pubblicano in rapida successione i singoli “Keen”, “V2” e “It’s a Good Thing”, grazie ai quali vengono immediatamente designati come nuova band di culto.
Cuore
pulsante del gruppo sono i fratelli John e Damian O’Neill, rispettivamente
chitarrista e bassista, i quali, insieme a Steve Mack (cantante statunitense),
Réamann Ó Gormaín (Chitarra, Keyboards), Ciaran McLaughlin (Batteria), nel 1986 danno alle stampe Manic Pop Thrill, il loro stupefacente album di debutto, in
grado di superare - almeno secondo chi scrive - per qualità complessiva delle
canzoni il primo album degli Smiths (1984) e di rivaleggiare in quanto ad
originalità con l’epocale Psychocandy
dei Jesus & Mary Chain, uscito poco prima.
Manic Pop Thrill, è
un album spigoloso, ricco di contaminazioni, oscillante tra psichedelia e new
wave, tra tensione - a volte violenta - e dolcezza melliflua, passando con
naturalezza da brani acidi e frenetici come “Fleshprint”, “Can't Stop”, “Lifeblood”,
“It's a Good Thing”, “Tightlipped”, “Cheapskate”, ad avvolgenti ballate che
sembrano rubate al repertorio dei Velvet
Underground, quali “A Million Miles Away” e “Lettuce”, ed a lisergiche
canzoni pop come le scintillanti “Natural Kind of Joy” e “Blind Spot”.
That Petrol Emotion appartengono a quella categoria di
artisti che sono sospesi nel limbo dei geni incompiuti che, forse proprio
perché difficilmente incasellabili, restano spesso incompresi e pressoché
ignorati. Tuttavia, ciò non scalfisce minimamente il valore di Manic Pop Thrill che è un disco
sorprendente, vibrante di fervore creativo, sintesi perfetta del passato e precognizione
del futuro, fonte di ispirazione per molti che seguiranno, che freme di rabbia
ed impegno politico ma che non disdegna le melodie dolci ed accattivanti. Un
album stupendo ancora oggi, sia per la intrinseca bellezza delle canzoni, sia
per la capacità della band di interpretare in modo originale le molteplici
influenze da cui trae ispirazione: i Velvet Underground, il Punk, il Garage
Rock, la Psichedelia, il Pop.
Al primo album seguiranno Babble nel 1987 e End Of The
Millennium Psychosis Blues nel 1988, entrambi estremamente originali e con
un sound unico arricchito anche da elementi Funky ed Hip Hop ma che rimasero
privi di riscontro commerciale, tanto che, John O’Neill, sfiduciato, abbandonerà
il gruppo ed in sua assenza verranno sfornati altri due album (Chemicrazy e Fireproof), dignitosi ma che virano verso un pop più convenzionale,
prima dell’inevitabile scioglimento.
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