BEASTS OF BOURBON Black Milk - Australia 1990
BEASTS OF BOURBON
Black Milk - Australia 1990
Copertina in odore di Santeria e rito Voodoo. Black
Milk, terzo LP dei Beasts of Bourbon, è come quei tipacci dal brutto
muso ma dal cuore d’oro di cui è piena la letteratura e la filmografia
americana. Il latte nero che secernono le Bestie pur rimanendo inebriante e ad
alto tasso alcolemico, stavolta non è
amaro come la meravigliosa poltiglia acida propinataci con il precedente Sour Mash. I Beasts fanno le boccacce
per spaventarci ma poi si lasciano sfuggire un accenno di sorriso.
Il che non vuol dire che Black
Milk sia un brutto album. Al contrario, è un eccellente amalgama di tutto
ciò che era presente nei due dischi precedenti. Ma questo amalgama è, in
qualche modo, temperato. C'è in questo disco una moderazione melodica che non possiede
la scintilla vitale di Sour Mash e di
Axeman’s Jazz, ma che è ugualmente accattivante.
Quattordici brani (sedici contando il 45 giri accluso in
omaggio alle prime copie). La title-track
e "I'm So Happy I Could Cry" sono perversi blues à la Cave. Canzoni
come “Hope You Find Your Way To Heaven” e "Words From a Woman to Her
Man" posseggono la sensibilità cantilenante tipica dei singoli pop alla
Lee Hazlewood e godono di un grande lavorio delle chitarre e di una produzione
eccezionale. Non so chi sia il produttore Phil Punch, ma questo album suona
dannatamente bene.
L’unica cover dell’album è la sfavillante "Let's Get
Funky" di Hound Dog Taylor. Poi
ci sono gli omaggi a Waits di
"Fate Much Worse Than Life" e "El Beasto", le stupende
ballate da crooner anni 50, “Cool Fire”
e "Blue Stranger" ed il country, ironicamente sentimentale di
“I've Let You Down Again". Le travolgenti cavalcate elettriche di “You Let
Me Down” ed “Execution Day” alzano il tasso adrenalinico.
E quando arriviamo alla traccia finale, "Rest in
Peace", si resta con una vaga sensazione di incompiutezza perché Black Milk è un ottimo disco, ma non
eccezionale come i suoi predecessori.
Sembra decisamente che Black
Milk sia un affare più languido, un cocktail party in cui le Bestie
indossano il vestito della domenica e sorseggiano il loro calice di Latte Nero ma
in cui sai anche che tutti finiranno comunque ubriachi e con il cuore spezzato.
Il mio tipo di musica.
(già pubblicata dallo stresso autore su debaser.it)
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