R.E.M. Murmur - US 1983
R.E.M.
Murmur - US 1983
Murmur. Mormorio. È il
titolo perfetto per questo esordio delicato ed un po’ introverso.
La musica dei R.E.M. (Michael Stipe, Peter
Buck, Mike Mills e Bill Berry) - georgiani di Athens
- in quel 1983 è profonda, poetica, atipica. I suoni sono asettici e fantasiosi
allo stesso tempo e fondono armonie vocali e chitarristiche folk rock con l'angoscia
urbana della new wave. Pop monocorde e melodie agonizzanti che
improvvisamente diventano epiche. I testi sono criptici e biascicati nel tono trasandato
ed alquanto incomprensibile di Michael Stipe.
L’album si apre con l’inno di “Radio
Free Europe”, costruita sulla contrapposizione tra una chitarra sixties ed un basso new wave e dotata di
un ritornello di strepitosa immediatezza. E se “Radio Free Europe” è
indimenticabile, altre due autentiche gemme sono “Talk About The Passion” e “Shaking
Through”, che uniscono magia jingle-jangle ed eccentricità
psichedelica, avvicinandosi, la prima ad alcune atmosfere dei Rain Parade e la seconda ai Byrds per il suono peculiare della Rickenbacker di Peter
Buck. Sprazzi country, folk e psichedelici, innestati
su una struttura new wave, screziano “Pilgrimage”, “Laughing” e la deliziosa “We
Walk” mentre altri brani, come “Moral Kiosk”, “Catapult” e “Sitting Still” risuonano
di originali e lunatiche suggestioni pop. “Perfect Circle” - più melodica - e “9-9”,
invece, suggeriscono reminiscenze post punk.
Murmur, pur risultando apparentemente algido, è un album autenticamente umorale. Siamo
ancora lontani dai R.E.M., forse
un po’ pomposi, del periodo della celebrità mondiale ed il suono è ancora crudo
ed essenziale, ancora acerbo, ma questo primo album già spicca per profondità
compositiva e per l’originalità del cantato che combina il timbro country con una
attitudine punk.
Ho già raccontato (vedi la recensione di Violent Femmes) che, probabilmente nel 1984 (ero di certo al
secondo/terzo anno di Liceo), un mio amico dell’epoca mi regalò una compilation
fatta in casa su cassetta. È mai esistito un regalo più significativo? Scriveva
Nick Horby in Alta Fedeltà: “Dovete sapere che la creazione di una
grande compilation, così come una separazione, richiede più fatica di quanto
sembri. Devi iniziare alla grande, catturare l'attenzione! Allo stesso livello
metti il secondo brano, e poi devi risparmiare cartucce inserendo brani di
minore intensità. Eh... sono tante le regole”.
Creare una mix tape è un lavoro da artigiani - o forse da artisti - ma
questo non c’entra nulla con Murmur.
Comunque, in quella compilation - che fu la mia evangelizzazione in 90
minuti - c’erano anche “Radio Free Europe” e “Talk About The Passion” che per
me rimarranno sempre un sussurro del passato, una magica suggestione di
giovinezza.
Maurizio, se mai tu dovessi passare per queste lande digitali e leggere
questo scritto… grazie ancora per il nastro.
Contiene alcuni dei migliori pezzi dei REM: da riscoprire
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