LITFIBA Desaparecido - ITALIA 1985


 



















LITFIBA
Desaparecido - ITALIA 1985

Molto prima del Piero Pelù da X Factor, da classifiche di TV Sorrisi e Canzoni, saltimbanco del circo mediatico sopraffatto dal successo esclusivamente commerciale, c’era stato il Piero Pelù ombroso, poetico e spocchioso, muezzin declamante dall’alto di un minareto di Istanbul. E c’erano i Litfiba - quelli veri - che avevano tracciato il sentiero accidentato che conduceva la New Wave dal mondo anglosassone fino alle sponde italiche, anzi, mediterranee e multiculturali. I Litfiba, che erano le truppe d’assalto - non le sole, per la verità - del post punk italiano che attaccavano, seppur in modo vago e collettivo, il potere costituito.

Desaparecido, primo album in studio della Band fiorentina, nel titolo rimanda al Sud America ed alle migliaia di vittime delle dittature militari cilena e argentina, ma la musica proviene - come già detto - da altre latitudini, dalle lande albioniche di Joy Division, Echo and the Bunnymen, Ultravox, Sound, Cure e Bauhaus, però imbastardita da intarsi esotici. Islam, Grecia, musica spagnola e tzigana.

Desaparecido, con Siberia dei Diaframma, uscito nell'anno precedente, ed insieme ad Affinità-Divergenze dei CCCP, uscito nel successivo 1986, compone un trittico di album fondamentali per il rock italico che dimostrò di aver metabolizzato i suoni della new wave ma anche di essere diventato autonomo e maturo. Un trittico che mostra in maniera cristallina come il vero Rock italiano non sia mai passato per Zocca e Correggio.

La foto in bianco e nero di retrocopertina ritrae la formazione storica del gruppo, Piero Pelù (voce), Gianni Maroccolo (basso), Federico “Ghigo” Renzulli (chitarra), Antonio Aiazzi (tastiere) e Luca De Benedictis, meglio noto come Ringo De Palma (batteria), che il 1 giugno 1990 se ne andrà con una overdose di eroina. Pastrani scuri, sguardi truci, atmosfera fredda e desolata come da classica iconografia "new wave/post punk".

La band condensa in otto canzoni il meglio della sua produzione e, immediatamente, critica e pubblico percepiscono la forza dirompente di Desaparecido e degli stessi Litfiba, che vengono elevati a paladini di quello che venne enfaticamente definito "il nuovo rock italiano".

L'apertura del disco è folgorante. "Eroe Nel Vento" - pur pagando pegno allo stile degli U2 - è uno dei pochi inni che può vantare il rock nostrano. "La Preda" prosegue a ritmo serrato, sostenuto dal basso incalzante di Maroccolo.Lulù E Marlene”, omaggio a  Bertolt Brecht e Kurt Weill, evoca Louise Brooks e Marlene Dietrich, protagoniste della Berlino degli anni turbolenti della Repubblica di Weimar. "Istanbul", sognante e visionaria, è l’altro capolavoro del disco; la tastiera evocativa di Aiazzi, con sonorità tipiche di quegli anni, crea la base su cui si libra la voce ieratica di Pelù. "Tziganata" e "Desaparecido" sono dense di suggestioni “etniche”, gitane e flamenche. "Pioggia Di Luce" è raffinata new wave, impreziosita da arrangiamenti jazzati. L’antimilitarista "Guerra", epica e marziale, rodata da una intensa attività live, ci regala una delle prove più intense di Pelù, degenerando infine nel caos.

otto canzoni che rendono Desaparecido un disco mistico e battagliero, che segnerà in maniera indelebile la musica italiana degli anni ’80 e tutto quello che verrà dopo. Primo album della cosiddetta “trilogia del potere” il cui valore non verrà scalfito neppure dopo la scissione di inizio anni ‘90, quando i Litfiba diventeranno un fenomeno da classifica, con i soli Pelù, definitivamente trasformato in guitto burattinesco, e Renzulli, sempre meno calzante nel ruolo della (finta) rockstar.

“Forze oscure in Istanbul”.



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