LOUIS TILLETT A Cast Of Aspersions - AUSTRALIA 1990





















LOUIS TILLETT
A Cast Of Aspersions - AUSTRALIA 1990

Due mesi fa, il 6 agosto 2023, Louis Tillett è andato per sempre altrove a picchiare sui suoi tasti bianchi e neri. Aveva 64 anni. L’uomo in nero del rock australiano, lupo solitario della scena indipendente di Sydney, ha arricchito con la sua tastiera i dischi di Celibate Rifles, Died Pretty, Laughing Clowns e New Christs; ha collaborato con Leonard Cohen e Brian Eno; ha lavorato con Charlie Owen, Tex Perkins e Nick Cave (il quale definì Louis “un pioniere che è stato fonte di ispirazione per molti di noi”).

A partire dal 1987, forse stanco di essere semplicemente le dita su una tastiera in dischi altrui, ha pubblicato sette album a suo nome. Ed ha dimostrato, sin dal debutto di Ego Tripping at the Gates of Hell, le sue doti di compositore di brani complessi ed intelligenti, oltre quelle già risapute di eccellente pianista e sassofonista.

A Cast Of Aspersions - Una Serie di Calunnie  - è il suo secondo album ed è una strana raccolta di storie cantate con la sua voce profonda. È una potente miscela di swamp-blues, rock e jazz e come tutti gli album di Tillett, è un disco in cui confluiscono atmosfere diverse.

Da “Carousel” - incipit del disco, briosa ballata western dal tipico piglio down under - al blues avvelenato di “Condemned To Live” (unico singolo della sua discografia), in cui Tillett indossa il cappuccio da affiliato e riversa sull'ascoltatore il livore e la bile del Ku Klux Klan, illuminando il cielo notturno con una croce bianca incendiata dalle fiamme dell’odio. "Ero abbastanza sicuro che la gente avrebbe pensato che fosse una canzone pro klan” dichiarò Louis, "cosa che ovviamente non è. Parlare in prima persona rende questa canzone molto più potente. È molto più sgradevole avere un membro del klan che inveisce contro di te piuttosto di qualcuno che canta che il klan è cattivo”.

Dal pop stralunato alla Julian Cope di “Dig It Up”, alle ombre scure di “From Me to You”, elegante ballata jazz-blues, rischiarate dalla onnipresente sezione fiati, che alleggerisce anche le trame multiformi di “Liferaft”.

Da “Long Walk Home”, Rock’n’soul di classe a “Children of the Cave”, inquietante murder ballad, resa ancor più sinistra da un cantato da crooner invasato, da impervi assoli di chitarra, da cigolii e rumori da casa infestata.

Il gran finale è affidato a “Midnight Witch”, sontuoso R&B delle grandi occasioni.

A Cast of Aspersions è una delle massime espressioni del rock d’autore australiano, nel cui ambito, se Nick Cave è Castore, Louis Tillett - per quanto diverso - è certamente il gemello Polluce.






































(già pubblicata dallo stresso autore su debaser.it)

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