THE MIRACLE WORKERS Inside Out - US 1985


 



















THE MIRACLE WORKERS
Inside Out - US 1985

Tra i meno oleografici fautori del garage revival degli anni ’80, i Miracle Workers di Gerry Mohr (canto), Matt Rogers (chitarra), Joel Barnett (basso), Gene Trautmann (batteria) e Danny Demiankow (organo), esordiscono nel 1983, a Portland - città musicalmente ai confini più o meno estremi dell’impero americano - con una serie di singoli ed EP micidiali, all’insegna di un potente Garage rock virato verso il punk. I Rolling Stones con il piglio epico dei 13th Floor Elevator, gli Stooges travestiti da Flamin’ Groovies.

Nel 1985 esce Inside Out, l’album d’esordio. "Go Now" è il brano d’apertura introdotto da un'ondata di feedback. Due minuti scarsi, tesi e veloci, un primo esperimento di motor city sound, che troverà senso più compiuto sul secondo LP, Overdose. Seguono il riff alla Kinks di “That Ain’t Me” che si interseca con un organo vorticoso; il beat melodico e trascinante, devoto ai primi Stones, di “Inside Out” e della splendida "You'll Know Why", che addomesticano la chitarra selvatica di Matt Rogers; il ritmo cadenzato ed entusiasmante di Another Guy” e di Love Has No Time”, avvolta da una spirale di organo e chitarre fuzz; il garage rock senza tempo di I'll Walk Away”.

Il lato B si apre con la psichedelia acida e travolgente di "5:35" e prosegue con l’elettrizzante giro di basso ed il riff che resta stampato in testa di “Tears” ("Piangerai lacrime che rotolano giù fino al tuo cuore"); il punk rock ipercinetico di “Alredy Gone” e della conclusiva “One Step Closer To You"; la cover - unica del disco ed altro punto culminante dell'album -  di "Hey Little Bird" e l’autografa “Mystery Girl”, assolutamente selvagge e primitive, al punto da sembrare registrate in una caverna con tanto di pitture rupestri alle pareti.

Inside Out è il punk rock che irrompe tra fuzz ed organetti, talvolta con suggestioni folk rock ma inzuppate nel napalm. Canzoni che sono diventate degli standard per le generazioni successive di revivalisti garage, spesso meri imitatori, lontani distanze siderali dai Miracle Workers.





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