THIN WHITE ROPE Exploring The Axis - US 1985
THIN WHITE ROPE
Exploring The Axis - US 1985
Neo psichedelia, desert rock, country punk, ognuna di queste
definizioni è esatta quanto limitativa. La musica dei Thin White Rope, provenienti da Davis, suburbia di Sacramento, California, rielabora la tradizione
country e blues con straordinaria
personalità, fino a renderne incerti i confini, filtrandola attraverso l’utilizzo di intrecci chitarristici alla Television, attraverso una
dolente introspezione tipicamente new wave, ma anche tramite la psichedelia acida degli anni ’70. Il tutto
amalgamato dalla voce mefistofelica e tremolante di Guy Kyser, autore, chitarrista e cantante.
Un certo
giornalismo include la band nel Paisley Underground, movimento con il quale i
Thin White Rope condividono l’area geografica ed un approccio in bilico tra psichedelia
e new wave, ma talmente personale ed autenticatamene originale da renderli, in
realtà, sfuggenti a qualsiasi affiliazione e vagamente avvicinabili soltanto ai
Giant Sand di Howe Gelb.
È il 1985.
Dopo una demo registrata l’anno precedente che ha suscitato entusiasmi tra gli
addetti ai lavori e dopo vari rimpasti della formazione, il quartetto
costituito da Guy Kaiser, Roger Kunkel
(che rimarranno gli unici due membri fissi del gruppo), Josepf Becker e Steven
Tesluk, entra in studio per registrare Exploring
the Axis, l’album d’esordio, che sintetizza con stupefacente coesione
tutti gli elementi già detti, generando una musica aspra, asciutta, nevrotica,
spigolosa, evocativa, figlia illegittima della musica tradizionale americana e
del post punk.
Accanto
a brani sincopati e convulsi come “Down
In The Desert”, trovano
spazio la melodia deviata di “Disney Girl”, l’amara e
furente “Soundtrack”, l’incedere circolare di “Lithium”, il boogie di “Dead Grammas On A Train”,
i toni da filastrocca apocalittica di “The Three Song”, il punk da fiera di campagna di “Eleven” nonché l’eccezionale trittico costituito da
“Atomic Imagery”, “The
Real West” e dall’omonima “Exploring the Axis”, marchiate a fuoco dagli stordenti
assolo di Roger Kunkel, connessioni minimaliste e vacillanti tra New York e la Death
Valley.
Exploring The Axis, pur non ancora
completamente maturo, è un album intenso e coinvolgente. Musica visionaria ed in anticipo sui
tempi, che a dispetto di quanto alto sia il volume, sembra provenire
da distanze enormi e misteriose, portando con sé il sapore del vento e della
sabbia.
Durati
lo spazio di pochi anni e di cinque LP di bellezza immacolata ed incorruttibile,
i Thin White Rope restano un'icona indimenticabile, la “guitar-band” americana più innovativa, trascinante e meno famosa del decennio.
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