X Smoke & Fiction - US 2024


 



















X
Smoke & Fiction - US 2024

Nono ed ultimo.

Vedremo se sarà così.

Ma anche se così fosse, se realmente questo nuovo album degli X, uscito il 2 agosto, dovesse essere - come è stato dichiarato - il sigillo a chiusura di una storia lunga quarantasette anni, avara di dischi ma prodiga di passione infuocata, di colpi di scena, di rock’n’roll e di vita, non ci potrebbe essere epitaffio migliore di Smoke & Fiction.

La grande X in campo nero della copertina spicca come quella che campeggiava, in fiamme, sulla copertina del loro debutto, Los Angeles, quarantaquattro anni fa.

Exene, John, Billy e DJ sono di nuovo insieme come nel precedente Alphabetland del 2020, come i moschettieri di Dumas oppure sarebbe meglio dire che sono tornati - forse per l’ultima volta - come il loro Cyrano de Berger(ac), per chiuderla in gloria.

E di chiusura gloriosa si tratta.

Smoke & Fiction è un gran disco, pieno di citazioni e di riferimenti autobiografici; una celebrazione della loro storia, come è giusto che sia; un commiato riflessivo e nostalgico ma divertente e feroce al tempo stesso, in cui troviamo alberi di Natale in fiamme, la villa in rovina di Errol Flynn ad Hollywood, l'incrocio tra Pacific e Windward, i bikers sulla 101 e sul  Sunset Strip.

I testi sono malinconici, il cuore è pesante ma la musica ha la furia e l’energia di sempre, bilanciando sensazioni contrastanti con la consapevolezza che tutte le cose finiscono perché "è proprio così che vanno le cose".

Smoke & Fiction è veloce, robusto, appassionato, travolgente rock’n’roll, punk sincopato, vigoroso power pop e rasoiate rockabilly, suonato da una band in forma strepitosa e cantato dalle voci intrecciate di Exene e John, come ai bei tempi. E malgrado i quattro moschettieri viaggino tutti verso la settantina ed oltre, mantengono la tensione altissima dall’apertura di “Ruby Church” al finale di “Baby & All”, passando per le bellissime “Sweet Til The Bitter End”, “The Way It Is”, “Flipside”, “Big Black X”, “Face In The Moon”.

Come si può, allora, non amare artisti come questi? Soprattutto ora che intitolano il tour che intraprenderanno per l’ultima volta, The End Is Near.

Come si può non amare una band che ha tracciato un percorso musicale sempre coerente fino ai nostri giorni, senza rimpianti e cadute di stile, entusiasti e selvaggi fino alla fine.

E con la vista offuscata da Fumo, Finzione e qualche lacrima di commozione, sembra quasi di rivederli giovanissimi, talentuosi e carismatici, Exene Cervenka, John Doe, Billy Zoom e D.J. Bonebrake mentre ci impartiscono questa ultima lezione sul rock’n’roll e sulla vita.

“Resta sveglio e non farti fregare”.





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